Igiene e cura della persona

di Vanzetta • 2002 • dettagli prodotto

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DESCRIZIONE

Nell’allegato A del provvedimento della Conferenza Stato-Regioni del 22 febbraio 2001 – “Accordo tra il Ministro della sanità, il Ministro della solidarietà sociale e le regioni e province autonome di Trento e Bolzano, per l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’operatore socio-sanitario e per la definizione dell’ordinamento didattico dei corsi di formazione” – tra le attività previste per l’operatore socio-sanitario si legge:[…] assiste la persona, in particolare non autosufficiente o allettata,nelle attività quotidiane e di igiene personale.Ancora, nell’allegato B, tra le competenze, viene sottolineato:[…] sa svolgere attività finalizzate all’igiene personale, al cambiodella biancheria, all’espletamento delle funzioni fisiologiche, all’usocorretto di presidi, ausili e attrezzature.L’operatore deve quindi, innanzitutto, acquisire le competenze per effettuare un buon intervento tecnico, ossia conoscere le modalità corrette di esecuzione delle attività di igiene e cura della persona. Tuttavia, la competenza sul piano tecnico non è sufficiente, da sola, agarantire la bontà dell’intervento assistenziale. Questo perché tale intervento può essere effettuato in ambienti di cura diversi fra loro, quali sono le strutture ospedaliere, le strutture protette o lo stesso domicilio del paziente, e perché gli stessi pazienti, ai quali l’operatore offre la sua competenza, sono persone con caratteristiche molte diverse le une dalle altre: per storia personale, cultura, tradizione, religione, condizione di salute o malattia.Ecco quindi che, per condurre un buon intervento e assicurare a ciascuno una risposta mirata e personalizzata al bisogno di igiene e cura personale, l’operatore non soltanto deve eseguire correttamente le attività di igiene, ma deve anche essere in grado di scegliere, di volta in volta, l’intervento più appropriato secondo il tipo di paziente cui esso è rivolto, nel rispetto della sua cultura e di altre sue eventuali esigenze. Per tali ragioni, il testo non si limita a descrivere e approfondire i diversi tipi di interventi ma offre, nella sezione …Per saperne di più…,la possibilità di confrontarsi con alcune “variabili”, che l’operatore può incontrare sul suo cammino, e che possono richiedere modifiche all’attività assistenziale “standard”, sia per quanto riguarda fasi della vita diverse da quella adulta (infanzia, adolescenza, senilità), sia perquanto riguarda l’incontro con pazienti che provengono da culture diverse da quella occidentale e che perciò possono richiedere attenzioni speciali o comportamenti specifici, che a volte possono risultarci incomprensibili, ma che siamo comunque tenuti a rispettare. Solo la conoscenza di tali variabili e l’applicazione di interventi a esse adeguati può consentire all’operatore di effettuare la migliore prestazione possibile, in linea con quanto richiesto dalle normative e dalla deontologia.Marina Vanzetta