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DESCRIZIONE
La gestione medica e chirurgica delle patologie prostatiche ha subìto un radicale cambiamento negli ultimi cinque anni. I notevoli miglioramenti nella diagnostica per immagini, la chirurgia laparoscopica e robotica, la ricerca in campo genetico, le nuove metodiche predittive e le nuove opzioni proponibili ai pazienti con cancro della prostata in stadio avanzato, hanno mutato drasticamente il nostro modo di lavorare. Gli studi randomizzati per la valutazione dell’efficacia della terapia medica nell’iperplasia prostatica benigna (BPH), hanno evidenziato come questi farmaci non solo attenuino la sintomatologia, ma riducano sostanzialmente il rischio di progressione della patologia verso la ritenzione urinaria acuta e posticipino la necessità di un intervento chirurgico. Nuove sperimentazioni, scrupolosamente descritte in letteratura, riguardanti la somministrazione di fitoterapici nell’iperplasia prostatica benigna, hanno dato un nuovo vigore scientifico ad alcune conoscenze, in parte già evidenziate da precedenti lavori, sulla farmacoterapia complementare o alternativa di questa patologia. Ulteriori ricerche sulla cura della prostatite cronica hanno aperto nuove prospettive e modificato vecchi punti di vista su questa patologia, per lungo tempo cruccio per urologi e pazienti. Altro passo in avanti è rappresentato dal radicale mutamento dei criteri di valutazione del paziente affetto da cancro della prostata. Le analisi strumentali non si basano più esclusivamente sulla ricerca di eventuali metastasi con la scintigrafia ossea o con la Tomografia Computerizzata (TC). Oggigiorno, tramite l’uso sistematico della tecnica bioptica e della risonanza magnetica con bobina endorettale e della spettroscopia, ci si propone di determinare la grandezza, la localizzazione e l’estenzione del tumore all’interno e all’esterno della ghiandola prostatica. Attraverso queste ricerche è possibile adattare la terapia ad ogni paziente in base al differente tipo di neoplasia. La moderna informatizzazione medica ha creato nuove metodiche (nomogrammi) che consentono una più accurata stima, predizione dello stadio della malattia e prognosi, per ogni singolo paziente. Con una migliore e più accurata caratterizzazione delle patologie neoplastiche, questi nomogrammi continueranno ad essere sempre più perfezionati. Facilmente ricercabili sulla rete di internet, i nomogrammi rappresentano, per i medici ed i loro pazienti, un rapido metodo di stima della gravità delle neoplasie. Simultaneamente anche la chirurgia del tumore della prostata ha subìto un suo rivoluzionamento. La chirurgia laparoscopica, quando eseguita a mano libera o con supporti automatizzati, ha attratto l’attenzione dell’opinione pubblica oltre che quella dei medici chiamati in causa. A prescindere dal tipo di tecnica utilizzata, la prostatectomia radicale rimane una delle procedure chirurgiche più appassionanti ed impegnative della sfera urologica, la cui riuscita (controllo della radicalità chirurgico-neoplastica e mantenimento della funzionalità urinaria e sessuale) rimane strettamente correlata imprescindibilmente alla tecnica chirurgica dell’operatore. Tuttavia i benefici a breve termine della chirurgia laparoscopica devono essere soppesati con la difficoltà di raggiungimento di una reale efficacia terapeutica a lungo termine, con risultati non sempre sovrapponibili a quelli della chirurgia “a cielo aperto”, per quello che concerne il controllo della neoplasia, della continenza, e della potenza sessuale. Grossi miglioramenti sono da evidenziare anche in materia di radioterapia. Lo sviluppo di una radioterapia ad intensità modulata (IMRT), ha seguito la rivoluzione raggiunta dalla tecnica conformazionale tridimensionale, rendendo possibile la veicolazione di alte dosi di radiazioni, con una conseguente riduzione delle complicanze e delle controindicazioni da radioterapia convenzionale. Lo stesso tipo di tecnologia viene oggi affiancata alla brachiterapia, consentendo un posizionamento ottimale dei semi radioattivi e riducendo al minimo le possibili complicanze. Per finire, è in fase di valutazione da parte dell’F.D.A. un gran numero di protocolli terapeutici proposti per i tumori della prostata in fase avanzata, con lo studio dei primi effettivi agenti chemioterapici, già approvati l’anno passato, per le neoplasie avanzate, non più responsive alla ormono-terapia. Questa terza edizione dell’“Atlante della prostata” fornisce ai medici un’aggiornata, comprensibile, accessibile e ben illustrata descrizione delle più comuni patologie della prostata e il loro trattamento. Ci auguriamo che questo Atlante, destinato agli Urologi e agli specializzandi in Urologia in formazione, aiuti nella comprensione dei cambiamenti rapidi delle terapie delle prostatiti, dell’iperplasia prostatica benigna e del cancro della prostata.
DETTAGLI PRODOTTO torna su
ISBN: 9788871417363
Titolo: Atlante della prostata
Autori: Scardino - Slawin
Editore: Cic
Volume: Unico
Edizione: III 2006
Lingua: Italiano
Finitura: Copertina rigida
Misure: 24,5x30,5 cm
Pagine: 264
Peso: 1.4 kg
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