Psicologia Clinica in Medicina

di Gentili - Burla • 2007 • dettagli prodotto

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DESCRIZIONE

Il medico si trova ad affrontare un conflitto tra le diverse attribuzioni di ruolo, da una parte come colui che si allea ed ascolta i desideri e le necessità del paziente, dall’altra come “applicatore” della scienza, come un tecnico che utilizza la conoscenza medica nei modi che la “politica culturale” del momento suggerisce. Al medico, infatti, è chiesto spesso di adeguarsi alla ricerca biomedica intesa come potere assoluto sul corpo del malato e quindi sulla persona a cui il corpo di diritto appartiene.È necessario quindi considerare la persona malata nella sua globalità, non solo attraverso i risultati di indagini mediche sempre più raffinate, ma anche attraverso i risultati di indagini mediche sempre più raffinate, ma anche attraverso le sue modalità espressive che la scienza psicologica aiuta sempre più a conoscere e a decodificare.La psicologia clinica rappresenta una prospettiva diversa di ascolto del paziente, in cui la malattia non è considerata solo da un punto di vista organico, ma anche come modalità di espressione dei bisogni del paziente e del suo “essere persona”.La visione bio-psico-sociale, già descritta nel precedente volume (Capire e curare, Roma, CISU, 2007), suggerisce l’utilizzo di un modello multidimensionale, in cui gli interventi psicologici possano affiancarsi a quelli medici o chirurgici, dal momento della diagnosi all’educazione del paziente.Questo impegno richiede al medico una competenza aggiornata e complessa per scegliere con il paziente le vie i guarigione o di cura. Questa strategia del curare, fondata sull’adesione del paziente ad un trattamento condiviso, diviene oggi sempre più necessaria, quando la patologia del paziente e/o la situazione di cura permettano una possibilità dialogica focalizzata sui percorsi diagnostici/terapeutici da effettuare.