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DESCRIZIONE
La Medicina araba che ha dominato l'Oriente e l'Occidente fra l'ottavo e il tredicesimo secolo, proiettando i suoi riflessi addirittura fino al diciannovesimo, non ha ricevuto finora la stessa attenzione riservata alla Medicina scritta in altre lingue. Anzi, pregiudizi di varia natura, spirito di rivalsa e forma mentis paradossalmente costruita su errori storici portarono due studiosi della levatura di Francesco Puccinotti e Charles Daremberg a rinnegare in modo assai singolare il contributo della Medicina araba all'evoluzione della scienza medica, sostenendo la tesi grossolana, tuttora radicata nella letteratura occidentale, che gli Arabi sarebbero stati dei semplici custodi e trasmettitori della Medicina classica, specialmente greca.A quest'opera di falsificazione storica e di equivoco culturale - che ha generato un'avversione profonda per la civiltà islamica - hanno contribuito anche i massimi esponenti della cultura occidentale delle Origini, particolarmente Dante e Petrarca (per non dire degli autori del Cantar del mio Cid e dell'Orlando furioso ecc.). Era sì il periodo della "guerra di religione", della lotta fra due concezioni di vita, fra due culture, fra due tendenze dello spirito umano che continuano tuttora a scontrarsi, sia pure su diversi livelli. Ma era anche il periodo in cui, mescolando scienza e religione, era notevolmente sentita la necessità di cancellare quegli "effetti nefasti" della scienza islamica ("la fonte di tutti i mali") che aveva caratterizzato il Duecento, detto appunto "il secolo arabo" o "il secolo senza Roma".L'occidente, di conseguenza, non poteva non trovarsi condizionato da quello stato psicologico che potremmo chiamare "sindrome del debitore", la violenta antipatia che caratterizza il personaggio del creditore, specie se il creditore, come nel caso della civiltà arabo-islamica, e un corpo estraneo, rifiutato dalla coscienza della collettività, odiato e osteggiato dalle stesse istituzioni politiche, sociali, culturali e religiose. Anzi, l'accanimento contro il creditore in queste condizioni diventa un dovere quasi morale e un obbligo per la sopravvivenza in quella società.L 'intento di scrivere questo libro è stato appunto dettato non tanto dal desiderio di restituire agli Arabi una vera o presunta supremazia nel campo medico ne tanto meno dalla necessità di evidenziare che nel Medioevo la cultura occidentale aveva fra le sue principali componenti costitutive anche la cultura prodotta da intellettuali musulmani, quanto dalla volontà di rimettere ordine in una materia così complessa e delicata mediante una revisione accurata e minuziosa delle conoscenze sia dal punto di vista medico che storico-filologico, arricchendole delle nuove acquisizioni emerse dalla traduzione diretta di testi finora inediti o recentemente scoperti.Il lettore ha così l'occasione e l'agio di confrontare e aggiornare le proprie nozioni sulla Medicina dei grandi Maestri di lingua araba, che abbiamo cercato di presentare finalmente nella giusta luce e come momento fondamentale non di passiva conservazione, bensì di attiva elaborazione e di arricchimento del patrimonio scientifico ereditato dal mondo classico.
DETTAGLI PRODOTTO torna su
ISBN: 9788884850898
Titolo: La medicina araba - L' arte medica nei califfati d' oriente e d' occidente
Autori: Sterpellone -Salem Elsheikh
Editore: Essebiemme
Volume: Unico
Edizione: 2002
Lingua: Italiano
Finitura: Copertina rigida
Misure: 20x27,5 cm
Pagine: 352
Peso: 1.4 kg
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