per la spedizione in 7-10 giorni lavorativi
da
a
€ 25,65
col tuo buono BLACK FRIDAY
DESCRIZIONE
E' ormai assodato che le abitudini alimentari siano in grado di condizionare lo stato e le patologie dell'apparato odontostomatognatico.È noto anche che il livello di civilizzazione influisce nel determinare la frequenza della patologia cariosa e in particolare, per quanto concerne le abitudini alimentari, ampiamente comprovato da vari Autori. Già Mummery (1870) aveva descritto, in studi sulla presenza della carie in dentature di antiche popolazioni britanniche, come, col progredire della civilizzazione, si assistesse ad un peggioramento dello stato dei tessuti duri dentari. Le stesse considerazioni vengono riprese da Miller W.D., che collega la minor frequenza di carie nelle popolazioni con uno stile di vita più "primitivo" ad un tipo di alimentazione a base di cibi ad elevata consistenza e che non producano fermentazione acida nel cavo orale Le patologie del cavo orale, hanno dunque accompagnato l'uomo fin dall'antichità, come testimoniano i resti preistorici delle ossa mascellari appartenenti ai nostri antenati, anch'essi non risparmiati di certo da carie e riassorbimento dell'osso alveolare (Fig. 1).I reperti archeologici risalenti al Paleolitico inferiore (Heidelberg e Neanderthal), Paleolitico superiore (Aurignac e Cro-Magnon), e a talune razze del Mesolitico dimostrano che inizialmente i denti umani erano più massicci e un po' più grandi di quelli attuali Nonostante ciò, le superfici occlusali, presentano marcati segni di abrasione, in virtù del tipo di alimentazione e del modo di masticare e di utilizzare i denti, impiegati infatti, sia per la prensione degli oggetti che come veri e propri strumenti di lavoro. Tale usura dentaria appare collegata all'alimentazione prevalentemente vegetariana, in particolare all'azione abrasiva di semi contenuti in alcuni frutti, analogamente a quanto si osserva nei grandi primati frugivori Anche la dieta carnea, associata alla scarnificazione delle ossa animali, comporta un certo grado di usura, unitamente all'inquinamento della preda con cristalli di silice, dovuto al trascinamento del cibo su terreni sabbiosi: il fatto che gli uomini preistorici fossero anche dediti alla pesca è dimostrato dal rinvenimento, nel tartaro, di frammenti di lische di pesce (Fig. 4). Nell'uomo dell'epoca neolitica si osserva invece, una diminuzione delle abrasioni alimentari a carico degli elementi dentali, attribuibile alla consuetudine di frammentare i cibi prima di consumarli, il che non comporta minore incidenza di malattie odontostomatologiche, che tendono, viceversa, ad aumentare. Comincia a manifestarsi la carie, del tutto eccezionale nel corso del Paleolitico e Mesolitico, indice di un rudimentale grado di civilizzazione, la cui incidenza appare intorno ali' 1,5-3% in epoca neolitica, e che tenderà ad aumentare progressivamente nell'uomo dei tempi storici. Naturalmente non sappiamo a quali mezzi si facesse ricorso, nella preistoria, per combattere il dolore delle malattie dentarie, anche se si possono presumere rimedi semplici come il caldo o il freddo. Infatti, la medicina popolare, per alleviare il dolore in assenza di rimedi antalgici, ha da sempre utilizzato impacchi freddi o caldi da applicare sulla guancia della parte interessata. Quello che sicuramente sappiamo è che il "dente" è sempre stato oggetto di particolare attenzione da parte dell'uomo che, nel corso della storia lo ha mutilato, limato, ornato e tentato di curare con tutti i "rimedi naturali" resi disponibili dalle conoscenze mediche del momento Una sorta di igiene orale è stata praticata dall'uomo fin dai tempi più remoti, avvalendosi di rudimentali spazzolini o stuzzicadenti e servendosi di liquidi, polveri e paste, egli riusciva a rimuovere dai denti i residui alimentari ottenendo sia una sommaria igiene orale che l'adempimento ad obblighi religiosi e sociali. In questo contesto, anche se oggi nell'industria farmaceutica i prodotti sintetici hanno sostituito quasi del tutto i rimedi naturali di origine minerale, vegetale e animale, bisogna tener presente che sia la conoscenza che l'impiego di questi ultimi sono antichi quasi quanto l'uomo, il quale da sempre li ha utilizzati per prevenire e curare le patologie del cavo orale e alleviare i sintomi ad esse connesse, costituendone così le basi della moderna farmacologia odontoiatrica. In particolare, per quello che riguarda i prodotti vegetali, una loro più ampia e recente rivalutazione non può sottintendere la completa sostituzione della cura farmacologica, ma è chiaro che l'estrema utilità e versatilità di molte specie vegetali che per secoli hanno permesso la cura delle più comuni malattie del cavo orale non può essere disconosciuta.
DETTAGLI PRODOTTO torna su
ISBN: 9788875721022
Titolo: Storia dell' igiene orale e dei rimedi antalgici dalle origini al XIX secolo
Autori: Condo' - Cerroni - Condo'
Editore: Martina
Volume: Unico
Edizione: 2010
Lingua: Italiano
Finitura: Copertina flessibile
Misure: 21x29 cm
Pagine: 76
Peso: 0.7 kg
RECENSIONI
NESSUNA RECENSIONE PER QUESTO PRODOTTO