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DESCRIZIONE
"E se invece non fosse maligno e nemmeno cattivo? Non dal punto di vista della diagnosi ma della semantica.” Con questa domanda gli autori esordiscono, chiedendosi per quali ragioni il cancro abbia assunto, nell’immaginario e nel modo di raccontarlo, il carattere di un “essere” dotato di autonoma, e malvagia, volontà.Recenti sviluppi e più moderni approcci clinici suggeriscono una possibile strategia di “cronicizzazione” del cancro. È da qui che bisogna ripartire. Se potrà essere così, allora assume nuova rilevanza anche il modo di “parlare” della malattia, poiché risulta evidente che la prospettiva di una convivenza con il cancro suggerisce di raccontarlo più come un ospite indesiderato, di cui avremmo fatto volentieri a meno, che come uno spietato killer che si è introdotto in maniera subdola quanto fatale.Cambiare narrazione non è un diversivo ma può essere utile, così da abituarci al momento in cui la sua ingombrante presenza potrà comunque essere contenuta tra le mura della nostra esistenza.
DETTAGLI PRODOTTO torna su
ISBN: 9788860306715
Titolo: Di cosa parliamo quando parliamo di cancro
Autori: Donghi - Peluso
Editore: Raffaello Cortina Editore
Volume: Unico
Edizione: 2014
Collana: Temi
Lingua: Italiano
Finitura: Copertina flessibile
Misure: 12x19 cm
Pagine: 150
Peso: 0.2 kg
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