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Anatomia Patologica e correlazioni anatomo - cliniche ( Opera in 2 Volumi )

di Mariuzzi  • 2006  • dettagli prodotto

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DESCRIZIONE

L’obiettivo primario, che gli autori hanno assunto per questo nuovo testo di Anatomia Patologica, è stato il recupero della tradizione italiana, che da sempre affida alla disciplina il ruolo di conferire, al pensiero ed alla prassi medica, le basi concrete ed oggettive, perché visibili e misurabili, delle alterazioni comunque riscontrate e che, nel loro insieme, compongono il quadro anatomo-patologico di ogni malattia in ogni singolo individuo. Obiettivo, la cui validità, anche i più recenti progressi di conoscenze, non solo non sfumano, ma di certo rimarcano.L’Anatomia Patologica ha il compito, essenziale per la formazione del medico che dovrà curare le malattie, di: – fornire sostanza concreta al ragionamento clinico;– dare al pensiero clinico le certezze di dati oggettivi riscontrati, comunque raccolti;– sostanziare nel medico, con i fatti constatati ed applicando tutte le indagini necessarie e proprie della disciplina, la dialettica intima che deve comporre il profilo della malattia.Il percorso dell’insegnamento di una disciplina, che privilegia i dati di fatto tangibili, può procedere soltanto per passi graduali, a partire dalle nozioni basilari concernenti la struttura, visibile ed intima, di ogni organo, tessuto e cellula; proseguire con l’apprendimento delle modalità con cui i vari agenti patogeni alterano la normalità; stabilire, alla fine del percorso investigativo, i rapporti fra le alterazioni riscontrate, gli agenti causali ed i danni delle funzioni; e formulare una prognosi che indirizzi la terapia.Sono proprio le alterazioni cellulari, tessutali, d’organo e di sistema che causano i sintomi, che sostanziano la malattia. Per la quale, in ogni singolo caso, all’anatomia patologica spetta il compito di:– organizzare la dialettica che possa far cogliere i rapporti che legano i danni ai segni clinici, umorali e strumentali;– indirizzare la riflessione clinica verso percorsi logici consolidati.Obiettivo che può essere colto disponendo anche di conoscenze dettagliate circa l’ulteriore, possibile, evoluzione dei danni, dei sintomi e del quadro clinico nel suo complesso.Per lo scopo della formazione clinica, l’apprendimento dell’anatomia patologica è, e non può essere altro che un’acquisizione continua, graduale e sempre più complessa, la quale, a partire dall’anatomia patologica generale, proceda con l’acquisizione delle conoscenze proprie delle patologie d’organo e di sistema, nonché dei modi della loro eventuale evoluzione.In questo cammino, all’anatomia patologica compete il ruolo istituzionale di fornire al discente il supporto dei dati reali, possibilmente quantificati, che consentano l’interpretazione da dare ai segni clinici, umorali e strumentali, perché:– il ragionare clinico possa avere i riscontrisui quali fondare la logica indispensabile;– la formazione clinica, proceda per acquisizione progressiva della conoscenza delle patologie d’organo e di sistema;– tenendo conto che l’evoluzione dei singoli eventi patologici ha condizionamenti che comportano modalità diversificate, spesso plurime, di progressione.Per acquisire un’abitudine: la prassi del confronto e della discussione collegiale, momenti tutti necessari per stabilire le correlazioni patologico-cliniche e quindi per formulare l’epicrisi.La formazione del discente, potrà progredire e perfezionarsi se basata sulla constatazione dibattuta dei dati di fatto, su cognizioni, concetti, fatti ed esperienze che facilitino:– la presa d’atto del substrato reale di ogni lesione e dell’insieme delle lesioni componenti il quadro, complesso ed individuale, del processo morboso sofferto dal soggetto indagato;– la correlazione dei danni riscontrati con i rilievi raccolti in sede clinica;– l’analisi insistita affinché ogni evento, ogni sintomo, possa avere una logica giustificazione ed ogni interrogativo, una risposta.Metodo, certamente il più formativo, da perseguire sempre: perché nessun dubbio, nessuna incertezza, nessun evento, in qualche modo trascurato, possa creare fragilità logiche insanabili – ed anche esiziali – nella organizzazione del pensiero clinico, delle conclusioni e dei provvedimenti da assumere.Una cultura, che si strutturi su basi razionali, agevola memoria che, all’atto della riflessione clinica, possa utilizzare al meglio i dati ed i fatti via, via acquisiti e facilita il ragionamento, difficile e complesso, che diagnosi, prognosi e terapia richiedono.Apprendimento essenziale e propedeutico a quello clinico, perché si avvale della visione unificante, propria della disciplina anatomopatologica; visione più che mai indispensabile proprio perché la tendenza ad un insegnamento, subito specialistico, nell'attività pratica può sfumare il profilo reale, di fatto l’essenza, del processo morboso oggetto dell’attenzione.Oggi, ed ogni giorno di più, l’Anatomia Patologica esplora ed applica strumenti e modalità d’indagine e di valutazione oggettiva delle lesioni organiche, cellulari, subcellulari, biochimiche, molecolari e genetiche.L’apporto dei continui progressi di conoscenza sulla struttura e sulle funzioni degli organi, dei tessuti, delle cellule, degli organuli, anche submicroscopici, fino a quelli dei geni e delle molecole codificate, rende veramente arduo il compito dell’insegnare dimostrando.Negli sviluppi del percorso diagnostico sarà sempre necessario ricorrere al sussidio sostanziale di tutte le indagini possibili, e che non possono essere ignorate, da eseguire su materiale bioptico e/o citologico. Indagini estemporanee come quelle per ago-aspirazione, che non è atto chirurgico ma prassi ambulatoriale, con il pregio dell’esecuzione immediata; quelle per-operatorie, bioptiche, da assumere come momento diagnostico oggi irrinunciabile e che forniscono substrati sufficienti per indagini ulteriori di ordine chimico, isto-cito ed immuno-cito-chimico, nonché di morfologia molecolare e genetiche.Metodi in continua espansione, che portano l’osservazione e lo studio entro le funzioni cellulari più elementari. Sono apporti concreti il cui valore risolutivo, deve essere conosciuto dallo studente che, per utilizzarli in modo corretto, dovrà possedere contezza del significato e del valore pratico di ogni sussidio utilizzabile.Anatomia patologica comunque, e sempre, ancillare e disponibile:– per consentire allo studente un apprendimento continuo e sostanziato;– per dare al medico il sussidio di dati oggettivi e di grande dettaglio;– per rassicurare il paziente che avrà disponibili tutti i vantaggi di una medicina sempre più affidabile.Ma anche perché tutti, docenti, discenti, patologi e clinici colgano, giorno dopo giorno, le severe lezioni di umiltà, che sempre il metodo del riscontro oggettivo diretto impartisce.Il medico che abbia acquisito, in astratto o indirettamente, conoscenze, anche buone ed aggiornate, su tecniche di indagine clinica, chimica e strumentale; che possegga le conoscenze più avanzate della terapia, non può essere, per questo soltanto, un buon medico. Potrà esserlo certamente con il possesso dei fondamenti del ragionamento anatomoclinico.Disponendo cioè della formazione che lo rendano capace di saper discriminare, fra una somma di informazioni, quanto è essenziale per le conclusioni cui tende.L’anatomia patologica è così viatico indispensabile per intraprendere il lungo viaggio di una professione molto impegnativa: curare e lenire le sofferenze dell’uomo e le cause delle sofferenze.Anche nell’apologia dell’efficienza, dell’assoluto scientismo e del pragmatismo esasperato corrente, l’atto di curare l’uomo che soffre deve essere sentito e vissuto come “impegno nobile”, incessante, esclusivo ed incondizionato.Per aderire ai fini prefissati, la stesura di ogni capitolo segue uno schema generale, necessariamente non troppo rigido, che prevede sintesi essenziali di nozioni di anatomia, istologia e fisiopatologia, basi indispensabili per rapportare il danno riscontrato con lo stato di normalità.La trattazione dell’anatomia patologica sarà volutamente contenuta, comunque in grado di far sempre cogliere, al discente, l’essenziale che comprende anche i richiami alle correlazioni anatomo-cliniche.Se per curare chi soffre sono necessarie abilità tecnica, conoscenze scientifiche, comprensione umana e molta saggezza, con l’imperativo di seguire ogni giorno l’evoluzione tumultuosa delle conoscenze mediche; è facile desumere che un medico non può che essere un “forzato”, compensato, quando accade, dalla gratitudine; che è pur sempre compenso inestimabile.Gratitudine di solito proporzionata al grado di dedizione e attenzione ai problemi del paziente. Avendo certezza che il successo deriverà, non solo dalla qualità dell’azione medica ma, in buona misura, anche dalle parole che il medico curante saprà pronunciare e dal grado di partecipazione con cui verranno dette.Tenendo sempre presente che, oltre alla oggettività dei segni, il paziente esprime anche un qualcosa di più di quanto l’occhio dell’oggettivitàriesca a cogliere.In conclusione sono tenuto a sottolineare che l’intento predominante, di tutti gli autori di questo testo, è stato quello di aderire con cura al difficile e gravoso impegno degli studenti che perseguono l’obiettivo, nobile, dell’esseremedici.Al Dott. Massimo Piccin, contiguo alla nostra Anatomia Patologica fin dai lontani anni ’50 del secolo appena trascorso, sento il dovere di esprimere molta gratitudine per aver voluto riprendere, con questo nuovo testo, l’antico filo italiano dell’anatomia patologica.Ma anche per avere aderito al proposito, e di averne suggerito il progetto, di perseguire finalità educative, più sostanziali, attraverso il complemento di un sussidio informatico.Strumento che vuole rendere disponibile, non solo una ricca e congrua iconografia, ma che intende offrire anche modalità adeguate per l’auto-controllo del grado di apprendimento.Nuovo testo che si inserirsce proprio nell’indirizzo della tradizione, tutta italiana, e coltivato da Giovanni Lanza con perseveranza costante: indirizzo o filo della medicina oggettiva, già profilato dal “Vidi et Tetigi” di Antonio Benivieni, medico che, alla fine del quattordicesimo secolo, compose il primo vero testo di correlazioni anatomocliniche, il “De abditis nonnullis ac mirandis morborum et sanationum causis”; testo pubblicato postumo nel 1507.Filo assunto poi da Malpighi (1628-1694) con i suoi apporti anatomopatologici, altrettanto fondamentali (la cirrosi epatica), ed avendo intuito il ruolo essenziale dell’indagine microscopica.Ben consolidato, alla fine dai contributi basilari di Morgagni (1682-1771) che ha assunto, come sistematica, la prassi delle correlazioni clinico-patologiche, elaborate al tavolo autoptico; contributi che sono documentati dalla sua opera, fondante la disciplina: il “De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis” del 1761.Proprio il filo seguito da “Giovanni Lanza”: maestro davvero unico dell’anatomia patologica applicata alla clinica – “Without You I couldn’t have managed even my weakest of lines” (Auden W.H.: A Thanksgiving).Maestro che ha improntato, con rigore di metodo, con cultura impareggiabile e perseguendo, sempre e con infaticabile dedizione, la migliore formazione possibile per le molte generazioni di medici che hanno seguito le suelezioni.Infine, ma non certo marginale, un ringraziamento vivissimo, e molto sentito, ai tanti colleghi, collaboratori valenti, operatori tecnici, amici: tutti compagni incomparabili, lungo la via, che hanno reso possibile l’edizione di quest’opera.G.M. MARIUZZIObiettivi del corso integratodi Anatomia PatologicaIl corso di Anatomia Patologica per la laurea in Medicina e Chirurgia si propone di far acquisire agli studenti la conoscenza sistematica delle malattie più rilevanti, la loro nosografia, la etiopatogenesi, la storia naturale ed i quadri macro e microscopici delle lesioni d'organo o di sistema, nonché le modalità della loro genesi e della evoluzione. Obiettivo da perseguire con lo studio e la dimostrazione pratica di casi bioptici ed autoptici secondo il metodo proprio della disciplina:– quadri anatomo-patologici, ivi comprese le alterazioni sub-cellulari, cellulari, tessutali, d'organo e di sistema, che sostengono e caratterizzano le varie e possibili patologie che abbiano rilievo pratico; la loro evoluzione e gli esiti possibili;– le modalità da seguire e i dati anatomopatologici (macroscopici, microscopici, istochimici, di morfologia e di biologia molecolare e genotipici) da assumere (e quindi necessari o irrinunciabili) per l'inquadramento diagnostico e nosografico di ogni singola osservazione;– le correlazioni, dimostrabili con documenti oggettivi, fra le varie patologie osservate, e fra queste e il complesso dei dati del quadro clinico e di quelli ricavati dal laboratorio e dalle indagini strumentali, raccolti nella fase dello studio clinico del singolo caso;– il ruolo e il peso reale dei dati oggettivi che lo studio, condotto con il metodo e le tecniche dell'anatomia patologica, può (e deve) fornire per una corretta diagnosi;– il valore pratico: dei diversi possibili metodi di studio; delle indagini che possono essere espedite per risolvere problemi diagnostici, prognostici e della prevenzione; dei rilievi anatomo-patologici ricavati; dei referti da formulare a conclusione delle indagini effettuate in ogni singolo caso.Lo studente dovrà anche imparare a compilare le richieste per gli esami anatomopatologici, che riterrà necessari per risolvere i problemi clinici nelle singole osservazioni, tenendo presente la necessità di fornire sempre, per ciascun quesito proposto, le informazioni più importanti, o comunque quelle utili al patologo, per formulare il programma delle indagini da espedire e per la elaborazione delle conclusioni diagnostiche.Dovrà infine assistere ad un certo numero di riscontri diagnostici per esercitarsi a riconoscere le modificazioni macroscopiche che si accompagnano alle più comuni situazioni di malattia, ma soprattutto per partecipare alla discussione clinico–patologica ed all’atto fondamentale della formulazione dell’epicrisi.

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ISBN: 9788829928804

Titolo: Anatomia Patologica e correlazioni anatomo - cliniche ( Opera in 2 Volumi )

Autori:

Editore: Piccin

Volume: Opera in due volumi

Edizione: 2006

Lingua: Italiano

Finitura: Copertina flessibile

Misure: 21x27 cm

Pagine: 2400

Peso: 4.7 kg

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