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DESCRIZIONE
Attorno ai due momenti cruciali e significativi, l’inizio e fine della vita umana, si annodano molti problemi bioetici, oggi amplificati in parte dalle aumentate possibilità delle biotecnologie in parte per il forte differenziamento delle scelte morali e talora ideologiche. Sul momento dell’inizio vita si sono accumulati gli antichi problemi della perdita involontaria del concepito, problema che la medicina impegnata a favore della vita non ha ancora debellato del tutto, e si sono aggiunti quelli dell’aborto volontario e spesso selettivo o rivolto alla pianificazione delle nascite. L'industria farmaceutica, quella posta in atto a servizio delle politiche del birth control dal 1960, è tuttora operativa e permangono i problemi dell’assistenza al nascituro e al parto nel normale management della medicina prenatale e delle “maternitees”. Alla biopolitica del birth control si sono associate le strategie, anche finanziarie della contraccezione oggi aggravate dall’uso degli intercettivi e composti contragestativi. Sono i problemi principali dell’inizio vita: alcuni di questi problemi sono di stimolo per trovare nuove vie e nuove risorse per la vita e per la salute, altre problematiche sono frutto di scelte negative di morte inflitta. Tra questi problemi, ed altri che forse si potrebbero includere, almeno come conseguenze ed effetti secondari, il lavoro che viene presentato dal giovane ricercatore Pietro Refolo, evidenzia una situazione pregiudiziale, quella della scelta di non procreare. Egli ha voluto perciò incrociare quel problema che radicalmente parte dalla decisione dei genitori e impatta la famiglia e la società. È un fatto sotto gli occhi di tutti, specialmente in Italia che è agli ultimi posti quando si calcola il tasso della natalità. L’autore tra le varie ragioni che possono condizionare la decisione di non procreare o di procreare, ha voluto indagare, anche alla luce della letteratura filosofica le ragioni “soggettive”, direi “predisponenti”, quelle su cui più difficilmente si pone attenzione, quando si esaminano i problemi sociali o socioeconomici, come quello della demografia. Alla stessa stregua tra i tanti problemi che riguardano i problemi eticie bioetici del fin vita egli ha guardato un problema che tocca i legami famigliari, il rapporto del malato con la famiglia. Il problema della crescita degli anziani ed anche, conseguentemente, degli anziani malati, è uno fra i più seri e gravi della nostra società. È in questo contesto che prende vigore la polemica sull’eutanasia e, sul fronte opposto, si richiede il sostegno alle cure palliative per i malati la cui malattia non è più suscettibile di guarigione, ma esige in nome dell’etica e dell’umanità il sollievo della sofferenza e l’accompagnamento alla morte. L’autore ha portato l’attenzione su quest’ultima tematica che esige il collegamento con la famiglia, sia quando il paziente è ospedalizzato sia quando si trova ricoverato nell’hospice. Aver messo a fuoco la famiglia, pertanto, sia nelle problematiche etiche dell’inizio vita che in quelle del fine vita è il legame che unisce le due parti del lavoro ed è anche un merito in quanto all’attualità che la famiglia impone a varie discipline e alla ricerca, ed anche all’attenzione dei politici, della Chiesa, degli educatori e nei programmi sociali.
DETTAGLI PRODOTTO torna su
ISBN: 9788865151174
Titolo: Sull' inizio e sulla fine - L' accoglienza della nascita e le decisioni di fine vita
Autori: Refolo
Editore: Seu
Volume: Unico
Edizione: 2015
Lingua: Italiano
Finitura: Copertina flessibile
Pagine: 146
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