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DESCRIZIONE
Studioso di fama internazionale - non scienziato, termine che aborriva - Salvatore Ottolenghi visse perseguendo un programma di didattica e di pratica. Si divise, infatti, tra la cattedra e il tavolo di lavoro, tra allievi e “pazienti”. Tra le file dei primi potevano incontrarsi guardie, medici, avvocati, giuristi; per gli altri il quadro è rappresentato principalmente dal detenuto e dal cadavere. Ottolenghi guardò sempre al problema dell’identificazione personale che riteneva essenziale nelle vicende giudiziarie: rivolse la sua attenzione alle impronte digitali riconoscendone l’altissimo valore poiché uniche, immutabili nel corso della vita, di facile rilevazione e di rapida comparazione. Grazie a queste proprietà le impronte divennero una delle icone più espressive della sua opera. Ottolenghi consola gli inariditi dalla quotidianità, dalla burocrazia sterile; il suo essere riformatore rappresenta ossigeno per gli amanti del fare e non del solo apparire. Lo spirito appassionato di Ottolenghi è energia pura per i nuovi attori che oggi si affacciano alle scienze investigative e può risultare terapeutico per chi, già impegnato nel forense, sta cercando idee, entusiasmo e un vero progetto - serio - in cui credere e lavorare.Indirizzato principalmente all’impiego delle impronte digitali - metodo di identificazione più diffuso a livello globale - il volume racchiude qualche pagina lasciata da un uomo eccezionale, Salvatore Ottolenghi, spirito riformatore, mente ingegnosa capace di dare vita a un nuovo Mondo, dedicando a esso ogni energia. Agitatore di uditori, fine conferenziere, Ottolenghi fu il gigante del fare. Creò una Scuola d’avanguardia per l’insegnamento della Polizia scientifica, istituì servizi investigativi, in una decina di anni mise in moto un centinaio di gabinetti segnaletici dotati di istruzioni operative e del materiale necessario. Lavorò per un nuovo Istituto di medicina legale che costò vent’anni di sacrifici e che valse un’eccellenza italiana nel mondo; si tenne in contatto con una sessantina di uffici all’estero attraverso i quali, ad esempio, riconoscere il cadavere ignoto spedendo, a vista, le sue impronte. Ottolenghi fu il convinto sostenitore di tante innovazioni su tutte il passaporto con impronta digitale o la carta d’identità che promosse anche al fine di identificare persone sconosciute. Egli attuò la trasmissione elettronica delle impronte per i confronti internazionali a distanza. Celebre poi il suo cartellino segnaletico con la fotografia fronte-profilo e i quadratini per le impronte.
DETTAGLI PRODOTTO torna su
ISBN: 9788877119445
Titolo: Salvatore Ottolenghi - Le impronte digitali in Polizia Scientifica e Medicina Legale
Autori: Giuliano
Editore: Minerva Medica
Volume: Unico
Edizione: 2018
Lingua: Italiano
Finitura: Copertina flessibile
Misure: 17x24 cm
Pagine: 160
Peso: 0.3 kg
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