Medicina legale e bioetica - Per i corsi di laurea delle professioni sanitarie

di Tagliaro - Bortolotti - Dimonte - Saiani -Raniero - Gibelli - Cittadini • 2021 • dettagli prodotto

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indice del testo

DESCRIZIONE

È evidenza largamente condivisa come negli ultimi trent’anni si sia verificata una vera e propria rivoluzione nell’ambito delle professioni sanitarie che ha riguardato sia gli aspetti formativi che quelli professionali.
Nello specifico, si è assistito ad un significativo cambiamento di prospettiva rispetto alla visione “medico-centrica” in base alla quale le professioni sanitarie infermieristiche, di ostetricia, riabilitative e tecniche, per le quali non era prevista una formazione universitaria, erano considerate ancillari rispetto a quella medica.
Tale visione, la cui costruzione teorica si fa risalire al Testo Unico delle leggi sanitarie del 1934 (Regio Decreto n. 1265), è pervicacemente resistita fino a tempi recenti nonostante il profondo cambiamento della medicina, non solo sul piano tecnico-scientifico, ma anche su quello clinico ed etico, che ha contraddistinto i decenni successivi al secondo dopoguerra.
È infatti solo con il decreto legislativo 502 del 1992 che si avvia il processo di professionalizzazione delle professioni sanitarie con l’identificazione di specifici profili professionali da formare ed il riconoscimento dell’imprescindibilità di una formazione universitaria anche per le professioni sanitarie non mediche. Peraltro, si deve arrivare all’anno 1999 per ottenere, con la legge 41, il superamento della concezione delle professioni sanitarie quali attività ausiliarie della professione medica e quindi il riconoscimento alle stesse di una reale autonomia professionale. A coronamento di ciò con la legge n. 43/2006 viene disposta l’istituzione di ordini e albi per tutte le professioni sanitarie.